RES Cooperativa di Ravenna è il risultato dello sviluppo di un binomio estremamente interessante quale quello ricerca applicata-strumentazione analitica di qualità; è infatti importante poter sperimentare ed innovarsi di continuo così come analizzare con strumenti affidabili i risultati ottenuti.
Il progetto imprenditoriale di RES fonda sulla convinzione che lo sviluppo delle energie e la soluzione della crisi energetica risiedano nella micro-cogenerazione e nella generazione diffusa, cercando di mettere a disposizione tecnologie adatte alle singole utenze in affiancamento o in sostituzione dei grandi impianti centralizzati.
In tal senso, l’azienda punta sulla conversione dei rifiuti in risorsa energetica, fornendo l’opportunità di investire in impianti che permettano tempi di payback tali da produrre valore aggiunto invece che consumare risorse economiche. Per raggiungere questi obiettivi l’azienda ha puntato tutto sulla Digestione Anaerobica (in seguito D.A.) ed ha investito molte energie nella Ricerca Applicata e nella Sperimentazione, finalizzate alla realizzazione di tecnologie innovative.
RES ha scelto la D.A. perché si tratta di un processo biologico non distruttivo, applicabile a diverse matrici organiche derivate da vari processi produttivi (zootecnia, depurazione delle acque, agroindustria, F.O.R.S.U. – Frazione Organica dei Rifiuti Solidi Urbani – ecc.), durante il quale l’attività microbiologica delle comunità batteriche che si sviluppano in assenza di ossigeno effettua la mineralizzazione, la gassificazione e l’umificazione delle sostanze organiche attraverso una serie di step biochimici. Ciò permette da un lato di produrre biogas (miscela gassosa con un contenuto di metano anche maggiore del 60% e pertanto sfruttabile come fonte energetica alternativa) e dall’altro di stabilizzare il rifiuto organico di partenza ottenendo un ottimo concime ricco di nutrienti e di humus, un complesso in grado di migliorare le proprietà biologiche, fisiche e chimiche del terreno. Nello specifico, RES progetta impianti di D.A. di nuova concezione che consentono di risolvere le principali difficoltà incontrate nella fase di sperimentazione compiuta in Italia negli anni ’80 e massimizzano i vantaggi ambientali ed economici che tale processo può apportare (riduzione impatto idrico, atmosferico ed olfattivo, eliminazione organismi patogeni, riduzione dei tempi di payback ecc.).
RES, infatti, nasce da un progetto di ricerca, portato avanti autonomamente dai 3 soci fondatori, che ha analizzato le problematiche relative alle attuali tecniche per lo smaltimento di rifiuti zootecnici ed agroalimentari (letami, liquami, sottoprodotti di origine animale, scarti della lavorazione di frutta e verdura ecc.) ed ha sviluppato la possibilità di realizzare impianti di trattamento basati sulla D.A. cosiddetta “a secco” o “semisecco”: tale tecnica permette di trattare reflui concentrati, ad elevato tenore di sostanza organica, con evidenti ripercussioni sulle dimensioni dell’impianto e sui relativi costi. La riduzione dei volumi non è comunque l’unico vantaggio rispetto alle soluzioni tradizionali, in quanto l’introduzione di una maggiore automazione ed il controllo a distanza tramite telemonitoraggio riduce la necessità di personale specializzato in situ e garantisce una notevole autonomia ed affidabilità dell’impianto durante il regolare esercizio.
L’affidabilità delle soluzioni elaborate da RES, come accennato, fonda le sue radici nell’impegno che l’azienda ed i suoi componenti hanno da sempre profuso in vari progetti di ricerca, fra i quali si possono ad esempio citare:
Il progetto DAECO, a partire dal quale è stata fondata l’azienda. Tale progetto ha portato alla realizzazione di parte del primo Impianto Pilota RES che adotta le innovazioni introdotte e permette attività dimostrative e sperimentali
I progetti RESPAC (2004-2005), PREA (2006-2007) e FORBIOGAS (2008-2009). Si tratta di sperimentazioni di codigestione (D.A. di miscele composte da matrici organiche di diversa origine) mirate alla ricerca di soluzioni per le problematiche derivanti dai reflui prodotti dagli allevamenti avicoli e suinicoli, dai fanghi di depurazione e dalla FORSU delle Province di Ravenna e Forlì
Il progetto AGROBIOGAS (2006-2009). Si tratta di un progetto di ricerca internazionale nel quale sono state caratterizzate, con il valido supporto di strumentazioni analitiche affidabili, diverse matrici e con tali dati messo a punto un modello previsionale di simulazione del processo di digestione anaerobica
Inoltre, RES sta concretizzando tali sforzi depositando alcuni brevetti sulle principali innovazioni introdotte nella propria tecnologia di D.A.
Tutte le attività svolte hanno richiesto e richiederanno indagini analitiche specifiche che a loro volta vengono svolte con attrezzature dedicate e con un supporto tecnico consulenziale specialistico. Pertanto, l’azienda ha selezionato alcuni prodotti ed alcuni partner con i quali sta collaborando da tempo ed in particolare si è avvalsa della qualificata consulenza tecnica di Massimo Albertazzi Product Specialist di Geotechnical Italia Infatti, fondamentale per chi lavora nel campo della D.A., soprattutto se deve effettuare studi di ricerca dettagliati, risulta l’analisi della composizione del biogas (CH4, CO2, NH3, CO, H2S ecc.), al fine di monitorare le fasi, il funzionamento e l’efficienza del processo biochimico. Per queste indagini RES utilizza un analizzatore di biogas della Geotechnical Instruments che è risultato il prodotto idoneo sia per la sensibilità strumentale che per la facilità di utilizzo.
Oggi con il Biogas 5000 RES sta approfondendo alcune applicazioni soprattutto in merito all’utilizzo di scarti di biomassa vegetale in codigestione con rifiuti organici. La biomassa è una risorsa rinnovabile; pertanto, il suo utilizzo come fonte alternativa di materia ed energia è sostenuta e promossa dalle politiche ambientali, in particolare per i possibili vantaggi nella riduzione delle emissioni di anidride carbonica (es. combustibili e fertilizzanti) e di SOx e nella valorizzazione dei rifiuti.
Negli ultimi progetti di ricerca, infatti, è previsto lo studio di alcuni pretrattamenti idonei ad aumentare la resa in biogas nella parte cellulosica della biomassa. Anche in questo caso lo studio è affiancato da una consistente attività analitica sia sulle caratteristiche agronomiche del digestato (materiale organico in uscita dal di gestore anaerobico) che sulla composizione e flusso di biogas prodotto.
L’utilizzo delle biomasse non si limita alla sola codigestione ma RES sta esplorando altre possibili applicazioni ed eventuali integrazioni con le filiere del biodiesel e del bioetanolo.
RES continua quindi ad impegnarsi perché l’attività di ricerca possa sempre accompagnare i diversi percorsi intrapresi quale trainante elemento di sviluppo; realizzando e testando in proprio le soluzioni tecnologiche proposte, l’azienda crede infatti di poter fornire al cliente un elevato livello di competenza ed affidabilità.
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